Pagamenti Swift, ecco perché le sanzioni alla Russia sono un’arma a doppio taglio

Pagamenti Swift, ecco perché le sanzioni alla Russia sono un’arma a doppio taglio
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PAGAMENTI SWIFT

In risposta all’invasione russa in Ucraina, il mondo occidentale ha deciso di imporre a Mosca un pacchetto di sanzioni durissime. Tra di esse c’è quella che riguarda il sistema di pagamenti Swift, dal quale Mosca è stata esclusa in modo selettivo (in pratica è stato salvato solo il flusso di denari riguardanti la fornitura di gas).

A cosa serve il sistema pagamenti Swift

pagamenti swiftIl sistema di pagamenti Swift, acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, è in buona sostanza un sistema di messaggistica sicuro e universalmente accettato, che viene adottato per concludere rapidamente i pagamenti per beni, servizi, materie prime, prodotti energetici.

Il sistema verifica l’identità della banca o dell’ente finanziario che fa da tramite ai pagamenti, rendendoli così sicuri e veloci. Ad esso aderiscono oltre 11.000 aziende e istituzioni finanziarie in tutto il mondo (è presente in oltre 200 Paesi).
Non passa fisicamente denaro, ma informazioni. Ma quelle informazioni sono la base per il transito di denaro. Per questo lo Swift è soggetto a una sorveglianza cooperativa delle banche centrali mondiali, esercitata tramite la Banca Nazionale del Belgio (Swift ha sede a Bruxelles).

Danno alla Russia ma rischio effetto boomerang

L’esclusione dal sistema di pagamenti Swift ha lo scopo dichiarato di tagliare fuori la finanza russa dal circuito globale dei pagamenti bancari.
In pratica paralizzare l’attività con l’estero. Potenzialmente viene definita da più parti l’arma “nucleare” che Usa e Ue hanno potuto usare nel braccio di ferro con Mosca. Non potendo scendere in campo nella guerra fisica, hanno crearne una parallela di tipo finanziario.

Tuttavia, l’esclusione di Mosca dal sistema pagamenti Swift rischia di avere pesanti effetti collaterali. Anzitutto perché innesca una battaglia combattuta a suon di sanzioni e ritorsioni, supporti e resistenze finanziarie, mosse e contromosse. Ma poi rischia di essere un boomerang anche per la banche Ue e per il dollaro americano.

Contromosse e rischi

Anzitutto perché i destinatari dei pagamenti sono anche gli stessi clienti occidentali. In secondo luogo perché potrebbe spingere Mosca verso il sistema alternativo Cips, che è cinese. Infine perché potrebbe alimentare un flusso verso le valute digitali e i crypto-asset, che le banche centrali occidentali guardano ancora con forte diffidenza.
Nel lungo termine questo potrebbe portare a una valorizzazione del petrolio in valute diverse dal dollaro, come il renminbi, o persino in criptovalute.

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