Psicofarmaci: abuso e dipendenza in aumento

PSICOFARMACI

Psicofarmaci: abuso e dipendenza in aumento.

Ultimamente, in Italia, si sta registrando un aumento insolito dell’uso dei psicofarmaci e, quindi, della relativa dipendenza dagli stessi. Il lunghi periodi di lockdown imposti dal Governo, in relazione alla pandemia da Covid-19 non hanno aiutato.

Stranamente, infatti, le limitazioni ai movimenti e il cambiamento delle metodologie relative agli scambi sociali, hanno determinato un aumento del senso di ricerca gratificante delle sostanze d’abuso.

In realtà, questo momento di limitazione avrebbe dovuto portare ad una maggiore riflessione e ad una diversa consapevolezza del problema che, al contrario, avrebbe dovuto prendere una direzione diversa: quella verso la cura più razionale della propria persona.

Sono aumentate, addirittura, anche le sostanze stupefacenti vietate: si è registrato un aumento del consumo di droghe ed un aumento della disponibilità di quelle sperimentate.

L’aumento dell’uso dei psicofarmaci risulta legato ad un aumento della categoria “farmaci tranquillanti“. In Italia, pur registrando nell’ultimo decennio un aumento in percentuale dell’uso degli antidepressivi, si è stato la media internazionale per quanto riguarda l’uso dei generici tranquillanti.

QUAL’E’ IL PSICOFARMACO PIU’ CONSUMATO IN ITALIA?

La risposta a questa domanda che ci viene rivolta in continuazione dai nostri lettori è: il BENZODIAZEPINE;

  • è di fatto un ansiolitico il cui consumo, negli ultimi anni, è cresciuto in maniera esponenziale;
  • è soprattutto cresciuto il consumo dei farmaci a base di benzodiazepine con la componente aggiuntiva ipnotica;
  • il 90% del consumo dei farmaci di questa categoria è rappresentato dai farmaci il cui principio attivo è il benzodiazepine nella componente ansiolitica ed ipnotica;
  • ogni giorno vengono consumate più di 30 dosi di benzodiazepine per ogni 500 abitanti;
  • il farmaco (classificato nella cat. di fascia C),  è a totale carico del paziente e determina, a livello nazionale, una spesa di oltre 360 milioni di euro l’anno;
  • negli ultimi mesi si è registrato un aumento di consumo di questa tipologia di psicofarmaco del 6%.

A COSA SERVONO LE BENZODIAZEPINE?

Questi psicofarmaci molto spesso vengono prescritti per contrastare:

  • l’insonnia breve termine;
  • l’ansia in tutte le sue forme;
  • le manifestazioni psichiatriche legate all’ansia;
  • la tensione;
  • gli attacchi di panico;
  • le manifestazioni epilettiche;
  • le convulsioni
CHI E’ PIU’ SOGGETTO AL CONSUMO DI PSICOFARMACI?

In linea di massima, chi è disoccupato e magari ha dei problemi familiari, è più soggetto all’uso o all’abuso dei psicofarmaci perchè più soggetti a depressione cronica e a conseguente ansia.

C’è da registrare che l’aumento dei psicofarmaci aumenta, in proporzione, con l’aumento dell’età, registrando un consumo addirittura pari al 57 percento degli anziani presenti nelle RSA.

Il problema dell’abuso di psicofarmaci riguarda non soltanto il territorio nazionale Italiano ma bensì tutte le nazioni.

IL BENZODIAZEPINE PUO’ FAR MALE?

Secondo un membro del Comitato Scientifico di IEuD:

  • Le benzodiazepine non comportano rischi di mortalità anche in caso di sovradosaggio se assunte da sole, per cui sono maneggiate con disinvoltura ed è possibile ottenerle abbastanza facilmente anche al di fuori delle modalità previste dalla legge“;
  • Sono farmaci per cui il consiglio del vicino di casa, costituisce una modalità d’accesso frequente e salta la valutazione medica“;

Una delle caratteristiche più apprezzate dai consumatori è che l’uso di farmaci a base di questo principio attivo, danno sollievo quasi immediatamente. L’uso prolungato, però, determina il fenomeno della “TOLLERANZA“.

Dall’uso terapeutico, è, quindi, facile passare all’abuso! Anche chi fa uso di sostanze stupefacenti, spesso si rifugia ai psicofarmaci per recuperare funzioni come la tranquillità e il sonno. ricordiamo che questi farmaci vengono usati anche come anestetico prima degli esami di gastroscopia o colonscopia.

Notizie Online.

 

 

 

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