Termini esame visivo di un vino

Termini esame visivo di un vino
Termini esame visivo di un vino

Termini esame visivo di un vino

Limpidezza

Termini esame visivo di un vino: nella valutazione sono previsti 5 termini: velato ( in questo caso il vino è opalescente e con numerose particelle in sospensione; la connotazione è negativa); abbastanza limpido (la velatura è molto leggera e ci possono essere alcune particelle in sospensione; è considerato normale e non penalizzante nel giudizio complessivo, per quei vini che non sono stati filtrati o chiarificati o che hanno subito lunghi invecchiamenti); limpido ( non ci sono particelle in sospensione né depositi ed il vino è perfettamente trasparente); cristallino ( oltre ad una perfetta limpidezza, il vino presenta una particolare luminosità e lucentezza); brillante ( è in grado di riflettere i raggi luminosi con particolare vivacità; caratteristica che si può rilevare frequentemente nei vini spumanti, grazie alla presenza delle bollicine di anidride carbonica).

Termini esame visivo di un vino Colore

(intensità, tonalità e vivacità) . I termini per il colore sono 4 per i vini bianchi (giallo verdolino, giallo paglierino, giallo dorato, giallo ambrato), 3 per i vini rosati (rosa tenue, rosa cerasuolo, rosa chiaretto) e 4 per i vini rossi (rosso porpora, rosso rubino, rosso granato, rosso aranciato).


Consistenza

Dopo aver fatto roteare il vino nel bicchiere, si verifica la presenza di lacrime e archetti (le curvature più o meno regolari conseguenti alla formazione delle “lacrime”) determinata dall’alcol (etanolo) e dalle sostanze gliceriche (glicerolo). La quantità di lacrime e la lentezza con cui queste ricadono nel liquido, determinano il grado di consistenza. I termini previsti sono 5: fluido (la consistenza è praticamente nulla, simile a quella dell’acqua; si tratta di un aspetto negativo); poco consistente (vino leggero, poco strutturato); abbastanza consistente (rappresenta il valore medio, con un buon equilibrio fra le componenti morbide (alcoli, polialcoli, zuccheri) e quelle dure (acidi, tannini, sali minerali); consistente (vini di struttura, con presenza di zuccheri o di un grado alcolico piuttosto elevato, dove le componenti morbide tendono a prevalere); viscoso (il vino raggiunge la consistenza dell’olio; fatte le dovute eccezioni (vini da uve botritizzate, appassite o vini da dessert) si tratta di una connotazione negativa).

Effervescenza

Riguarda quei vini nei quali è presente anidride carbonica, ottenuta dalla fermentazione alcolica, quindi non per addizione. Di questa categoria fanno parte i vini “spumanti”, sia Metodo Classico (o Champenois) che metodo Charmat (o Martinotti). Questo esame viene effettuato per valutare il cosiddetto “perlage”, cioè la presenza più o meno numerosa e persistente di bollicine. I parametri da considerare sono 3: grana delle bollicine (grossolane, se sono simili a quelle dell’acqua minerale; abbastanza fini, se la loro dimensione è nella media; fini, se sono molto piccole, simili alla capocchia di uno spillo); numero delle bollicine (scarse, se sono rarefatte o quasi assenti; abbastanza numerose, se sono discontinue e si formano da pochi punti delle pareti del bicchiere; numerose, se sono abbondanti e si formano in modo continuo da molti punti delle pareti del bicchiere) persistenza del perlage (evanescenti, che scompaiono in pochi secondi; abbastanza persistenti, che si formano per pochi minuti; persistenti, che si formano velocemente e in modo continuo).

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